Il Bombino Bianco

Il vitigno Bombino Bianco è di  antichissime origini: la tradizione vuole che esso sia arrivato a San Severo di Puglia intorno al 1200 portato dai Cavalieri Templari al ritorno dalla Terra Santa. Si è così ben acclimatato nel nostro territorio che, anche in annate calde e siccitose, matura a metà settembre e mantiene un corredo acido elevato (intorno al 7 per mille e un pH basso ) che  insieme alla moderata alcolicità e una giusta maturazione  lo rendono un ideale  vitigno per la produzione di uno spumante metodo classico fine ed elegante. (Italia Agricoltura)
Coltivato da lungo tempo in Puglia, sembra sia originario della Spagna, anche se nessuna fonte lo accerta con sicurezza. In merito al suo nome, alcuni lo fanno derivare dalla forma del grappolo che, secondo una visione alquanto fantastica, rassomiglia ad un bambino con le braccia distese.

Il vitigno è presente in Puglia in maniera rilevante soprattutto nel Barese e nel Foggiano. È presente in altre regioni dell’Italia meridionale, come il Molise e l’Abruzzo ed anche nelle regioni del nord e in Emilia-Romagna, dove viene anche denominato Pagadebit e Straccia Cambiale, in riferimento alla sua convenienza e al reddito che i viticoltori riescono ad ottenere.
Il Bombino Bianco di San Severo, utilizzato in gran parte nelle cuvées della produzione d’Araprì, finalmente si afferma per la prima volta nel panorama italiano come un grande vitigno per la spumantizzazione col Metodo Classico, sconvolgendo in un certo senso la geografia della produzione dello spumante.

scheda ampelografica bombino bianco

Ciclo Annuale della Vite