I 20 migliori vini rosati per l’estate 2016

20rosati_testatadi Peppe Aquaro

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Rosexpo

Centocinquanta etichette italiane, quarantasei straniere, e tre masterclass, ciascuna per i tre giorni della manifestazione. Sono i numeri di Roséxpo, la terza edizione del salone internazionale dei vini rosati, dal 3 al 5 giugno prossimi a Lecce, nel castello Carlo V. Partner tecnico di quest’anno, il «Concours Mondial de Bruxelles», che si preoccuperà di inviare una selezione di vini internazionali rosé tra spumanti e vini fermi. «Roséxpo nasce con l’intento di valorizzare i vini rosati — spiega Ilaria Donateo, presidente di deGusto, l’associazione di produttori di Negroamaro che ha ideato l’iniziativa — partendo dall’esperienza del Salento e promuovendo il confronto con altri vitigni e terroir provenienti dall’Italia e dall’estero». Per l’occasione, Jlenia Gigante, sommelier Alma Ais e responsabile tecnica di deGusto Salento, ci ha raccontato quali saranno i venti migliori rosati da stappare nell’estate ormai alle porteCentocinquanta etichette italiane, quarantasei straniere, e tre masterclass, ciascuna per i tre giorni della manifestazione. Sono i numeri di Roséxpo, la terza edizione del salone internazionale dei vini rosati, dal 3 al 5 giugno prossimi a Lecce, nel castello Carlo V. Partner tecnico di quest’anno, il «Concours Mondial de Bruxelles», che si preoccuperà di inviare una selezione di vini internazionali rosé tra spumanti e vini fermi. «Roséxpo nasce con l’intento di valorizzare i vini rosati — spiega Ilaria Donateo, presidente di deGusto, l’associazione di produttori di Negroamaro che ha ideato l’iniziativa — partendo dall’esperienza del Salento e promuovendo il confronto con altri vitigni e terroir provenienti dall’Italia e dall’estero». Per l’occasione, Jlenia Gigante, sommelier Alma Ais e responsabile tecnica di deGusto Salento, ci ha raccontato quali saranno i venti migliori rosati da stappare nell’estate ormai alle porte.

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20rosati_05Primo italiano, un blend di Montepulciano e Pinot Nero che sorprende per la carica di freschezza all’ingresso e si addolcisce sul finale. La risposta pugliese ai più affermati territori di m.t.c. viene da un trio di jazzisti appassionati di enologia. D’Araprì è l’insieme delle iniziali di D’Amico, Rapini e Priore, tre amici col sogno (realizzatosi) di spumantizzare il tipico vitigno foggiano del Bombino. Sogni a parte, questo loro ultimo Brut Rosé si sposa benissimo con i tipici prodotti pugliesi. Soprattutto i formaggi stagionati. E se qualcuno, una sera d’estate, chiedesse se è buono il rosé con le bollicine dei tre jazzisti, non sarebbe fuori luogo rispondergli: alla faccia del caciocavallo, se è buono! Praticamente, l’accostamento perfetto.Primo italiano, un blend di Montepulciano e Pinot Nero che sorprende per la carica di freschezza all’ingresso e si addolcisce sul finale. La risposta pugliese ai più affermati territori di m.t.c. viene da un trio di jazzisti appassionati di enologia. D’Araprì è l’insieme delle iniziali di D’Amico, Rapini e Priore, tre amici col sogno (realizzatosi) di spumantizzare il tipico vitigno foggiano del Bombino. Sogni a parte, questo loro ultimo Brut Rosé si sposa benissimo con i tipici prodotti pugliesi. Soprattutto i formaggi stagionati. E se qualcuno, una sera d’estate, chiedesse se è buono il rosé con le bollicine dei tre jazzisti, non sarebbe fuori luogo rispondergli: alla faccia del caciocavallo, se è buono! Praticamente, l’accostamento perfetto.

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