d’Araprì, lo spumante che sa di swing

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sabato 13 febbraio 2016

ghiottone02Bella storia questa dell’azienda “d’Araprì” di San Severo, tre amici che tra uno swing, un pezzo di Chet Baker e chissà ancor oggi ascoltando “Second Line” di Wynton Marsalis si gustano il loro ultra trentennale sodalizio nel mondo del vino.
I loro nomi sono Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore, ed è appunto a quel tempo che unendo la loro passione per il vino ed in particolare per i vini ed i vitigni autoctoni del Tavoliere che decisero di provarci nel produrre anche sul loro territorio degli spumanti buoni ed originali. Partendo dal vitigno autoctono per eccellenza della Capitanata, il “Bombino Bianco”, che ben spumantizzato può dare risultati davvero eccellenti.
ghiottone03I tre amigos, a proposito il nome dell’azienda è dato dalle prime lettere dei tre cognomi letti in successione, è l’unica realtà regionale che produce solo spumanti con il metodo classico, ovvero con la sola fermentazione in bottiglia.
Ma qualsiasi bottiglia buona ha bisogno in primis di una buona terra, e questa della Capitanata di Puglia è oggi tra le più generose del nostro sud, un luogo favorito dalla composizione dei terreni, dal clima, e nel caso di questo azienda dalle favorevoli esposizioni dei loro vigneti. Protetti da un lato dai Monti della Maiella e dall’altro dal Promontorio del Gargano, il che li protegge da gelate e le salvaguardia, grazie ad una buona ventosità da eventuali muffe. Qui il tempo è magico, e le uve maturano lentamente, senza sbalzi improvvisi, senza riduzioni del grado di acidità e senza dispersioni delle componenti aromatiche.
ghiottone04Un po’ come sentire la musica jazz, per apprezzarla al meglio bisogna essere quieti, sereni e lasciarsi andare al tempo della musica.
Sentendo un cd di Marsalis ho aperto una loro bottiglia, la Gran Cuvée XXI Secolo del 2008, realizzato con uve Bombino Bianco, Pinot nero, Montepulciano. Una concessione alla loro formula classica, ma assolutamente di gran valore e bontà. Una bottiglia che riposa minimo 60 mesi al riparo della luce e delle correnti d’aria ad una temperatura di 13° C, nei sotterranei della loro antica Cantina.
ghiottone05Versandola nel bicchiere ampio e non in un triste flute si è palesata con un bel colore giallo luminosissimo, e bollicine fini e sottili. Al naso si sentono in maniera marcata i sentori aggrumati ed a seguire un po’ anche il tabacco. In bocca l’acidità supporta meravigliosamente la struttura del vino.
Davvero una gran bella bottiglia del nostro sud. Mi dicono che la cantina del ‘700 situata nel centro storico della città di San Severo sia bellissima, vabbè vorrà dire che metterò in calendario una discesa a sud.
Prosit

Pubblicato da Il Ghiottone Errante di Cosimo Torlo a 23:43