Nascita delle Scuole enologiche

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Nascita delle Scuole enologiche, fattore di grande progresso per la viti-enologia italiana

Attorno alla metà dell’800 sull’agricoltura europea si abbatterono una serie di gravi calamità che provocarono una forte crisi alimentare e favorirono un forte esodo migratorio verso le Americhe. Oltre alle cosiddette “malattie americane” (oidio, peronospora, fillossera) decisivo fu il ruolo della pebrina del baco da seta e della cocciniglia bianca del gelso nel crollo della produzione serica dell’Italia settentrionale, a cui si aggiunsero i danni provocati dall’infezione del carbonchio ematico. L’Europa reagì con delle scelte molto moderne per quei tempi, sviluppando la ricerca e avviando la formazione agraria. In quegli anni sorsero importanti centri di istruzione agraria, nel Bramante, in Austria, in Ungheria, in Croazia e a S. Michele allora piccolo paese del Tirolo meridionale. I risultati non si fecero attendere e oltre ai rimedi per l’oidio, la peronospora, la fillossera e le malattie dell’allevamento del baco da seta, videro la luce in quegli anni i primi concimi minerali, fu messo a punto l’insilamento dei foraggi e l’applicazione dell’aratro di metallo voltaorecchio.
L’Istituto Agrario di S. Michele nacque per volontà della Dieta di Innsbruck, come emanazione dell’istituto di Klosterneuburg, nel 1874 nell’antico convento agostiniano che domina il paese e il fiume Adige. Il suo ruolo nella ricostruzione viticola post-fillosserica, nella assistenza e nella formazione degli agricoltori trentini fu decisivo per lo sviluppo economico di un territorio di montagna povero altrimenti destinato allo spopolamento per l’emigrazione verso altri Paesi più ricchi di risorse. Nei suoi 130 anni di vita ha formato centinaia di tecnici di valore e accompagnato con le sue ricerche il destino viticolo provinciale tra crisi e successi. Analogo ruolo è stato svolto dalle altre Scuole di Enologia storiche, quali quella di Conegliano, Alba e Avellino.