Come Stappare un Vino

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Quale cavatappi usare?
Le decine di cavatappi folkloristici in commercio un tempo (a forma di grappolo d’uva, di omino rubizzo o di giraffa) hanno lasciato il posto a un bel gruppo di attrezzi supertecnologici, spesso più impressionanti che efficaci. Basti pensare che alcuni modelli a leva, peraltro ottimi, arrivano a costare oltre 200 euro.

Per il consumatore attento ma non fissato sono sufficienti due tipi di cavatappi. Il primo, pressoché universale, è il semplice attrezzo del sommelier con spirale centrale e levetta superiore: va bene per tutti i vini giovani e per quelli maturi. Per i vini molto invecchiati, che in genere hanno un tappo fragilizzato da vent’anni e oltre di cantina, è preferibile il modello a due lame, che richiede una certa perizia d’uso ma che non bucando il tappo riduce il rischio di frantumarlo in mille briciole. E a proposito di tappi sbriciolati, usate senza problemi il classico cavatappi a «omino», ma compratelo con la spirale centrale a sezione tonda, e non acuta: la filettatura tagliente dei modelli più economici rovina spesso anche il sughero più giovane e resistente.