![]() Da San Severo prendere la strada che porta a Castelnuovo, a circa 13 Km. si trovano sulla cima di una collina i resti di Castel Fiorentino. È facile confondersi, conviene fermarsi alla casa cantoniera che si incontra a 10 Km. sulla destra, e farsi accompagnare. Bisognerà poi lasciare l'auto e salire a piedi sino alla cima della collina. I recenti scavi archeologici (1982-1992), condotti dall'Università di Bari e dall'Ecole française di Roma, hanno evidenziato elementi che fanno pensare a Fiorentino come una sede importante, una vera e propria cittadella con una cattedrale, una zona urbana e, nella parte ovest, il "Palatium" dell’Imperatore. Fiorentino vanta un'origine in comune con altre "città di frontiera" volute dai Bizantini: infatti, agli albori dell'XI secolo gli imperatori bizantini tentarono di consolidare i loro possedimenti in Italia meridionale continuamente minacciati dai Longobardi a nord e dagli arabi a sud. Per attuare tale piano, i Catapani inviati da Bisanzio si lanciano alla conquista della Daunia, al fine di spostare i malsicuri confini del Thema di Longobardia (suddivisione amministrativa dell'epoca), segnati dal fiume Ofanto, verso quelli meglio difendibili delimitati dal corso del Fortore. Nascono così, tra il 1018 ed il 1040, grazie alla febbrile attività edificatoria dei Catapani Basilio Bojohannes e dell’omonimo suo figlio, numerose città-piazzeforti con il compito di munire la nuova frontiera di efficaci baluardi contro incursioni e razzie, ripopolando il Tavoliere, allora semideserto. Fiorentino fu baluardo dei Bizantini nell'XI secolo, contea Normanna nell'XII, nel XIII secolo, con gli Svevi, entrò a far parte del demanio, mentre gli Angioini la diedero in feudo. All’inizio
di dicembre del 1250, Federico II durante una battuta di caccia nelle
campagne della Capitanata, fu
colto da un violento attacco di dissenteria. Le sue gravi condizioni non
gli permisero di rientrare nella reggia di Foggia e si decise di
ricoverarlo a Castel Fiorentino, la più vicina residenza imperiale. Una curiosità: Federico II si tenne sempre lontano da Firenze, poiché la sibilla gli predisse che sarebbe morto "Apud portam ferream, ne lo loco che abet lo nome de flore", (cioè presso la porta di ferro di quel luogo che ha il nome di "fiore"), ma...ironia della sorte il "Puer Apuliae" morì proprio lì, nella sua amatissima Puglia. L'abitato La strada principale era detta "magna platea" ad essa doveva corrispondere almeno un'altra strada di minore larghezza, forse parallela, come la "platea vicinalis". Le rimanenti vie erano strettissime e dovevano formare un dedalo e si riversavano nella strada principale. In epoca normanna la città conobbe
un'apprezzabile espansione urbanistica con la nascita di un sobborgo, il
"Carunculum", situato ad est dell'abitato, che in definitiva era
l'unico versante in cui si poteva edificare. In questo periodo tutti gli
spazi liberi (i casalina) vengono invasi dalle abitazioni che non
risparmiano nemmeno il vallo che circondava il castello. I Normanni eressero, sull’estremità più
alta della collina, un piccolo castello, che successivamente Federico II
fece trasformare nel suo "Palatium". Esso divenne uno dei
"loca Sollaciorum" (luoghi di svago), dove trascorrere il tempo
dedicato alla caccia e al riposo. La domus (collocata nel lato ovest della
collina) con l'ingresso principale che volge a sud, presenta una forma di
rettangolo imperfetto della lunghezza di 29 metri e della larghezza di 17
metri, diviso in due grandi ambienti, con muri rivestiti da belle pietre
squadrate ed un pavimento in "opus spicatum" (spina di pesce) di
terracotta, con due camini. Inoltre, sono stati trovati all'interno
frammenti vitrei policromi, frammenti di capitelli e colonnine forse
appartenute a finestre, monete di epoca federiciana.
Probabilmente il palazzo aveva uno o due
piani superiori, ciò è ipotizzabile dal grosso spessore delle pareti. Il
palazzo era delimitato da un largo fossato. ![]()
Il
degrado di Fiorentino iniziò già nel XIII secolo solo cinque anni dopo
la morte di Federico II: il 26 Ottobre 1255 fu attaccata e
distrutta dalle truppe di Papa Alessandro IV, sotto il comando del Conte
Ruggero Sanseverino, perchè era rimasta fedele agli Svevi. Dopo di loro
gli Angioini la ricostruirono parzialmente e la usarono per fini bellici,
ma fu una rinascita effimera, poiché nel 1300 iniziò la spoliazione del
sito fino alla totale rovina.
In occasione dei settecento cinquant'anni, il 13 Dicembre 2000, si sono tenuti i dovuti festeggiamenti, con l'inaugurazione di un cippo onorario all'origine del tratturo che si arrampica su per la collina ed una stele di forma rigorosamente "ottagonale" sulla collina.
|