Tra le tante scritte che compaiono sull’etichetta di uno spumante ve n’è una molto importante per il consumatore perché indica il tipo di vino in rapporto al grado di dolcezza ( il contenuto di zucchero ) del vino stesso. È importantissima perché ci dice quando consumare quel vino: l’essere dolce o secco cambia assolutamente l’occasione di utilizzo o il suo abbinamento con il cibo.
Si tratta però di una terminologia ambigua, che può essere presentata in francese, in inglese e in italiano, per capirci: se c’è scritto Sec, o Dry, o Secco noi ci aspettiamo un vino con un residuo zuccherino nullo o minimo, invece questa terminologia indica un vino molto morbido da poter essere definito “quasi” dolce.
La classificazione degli spumanti prevista dalla legge (reg. C.E.E. n° 6072009 – allegato XIV) da riportare obbligatoriamente in etichetta basata sul contenuto in zucchero, che dipende della liqueur d’expédition aggiunta dopo la sboccatura per gli Spumanti Metodo Classico o dallo zucchero residuo per i Martinotti-Charmat , è riportata nella tabella sottostante.
Per quanto riguarda i vini spumanti provenienti da uve aromatiche, i VSAQ e i VSAQPRD, la legge prevede che eventuali diciture del tenore di zucchero residuo possano essere sostituite dall’indicazione numerica, in grammi per litro, del tenore zuccherino.